La fucina

“La Fucina” è il nome dell’ambiente in cui vivo, una casa sul confine di una proprietà che comprende un bellissimo parco e una villa cinquecentesca molto nota nella zona.

È una dimora piuttosto modesta, probabilmente ricavata dall’edificio che un tempo ospitava i custodi della villa, ma per noi quattro che viviamo lì (Maricri, Paola, Joona e me) è un ambiente molto agiato, provvisto di tutto quello che ci serve per condurre una vita ricca e interessante.
Nei cinque appartamenti che la compongono si trovano infatti – oltre ai nostri spazi personali – una stanza per mangiare insieme quando lo desideriamo (la CucinAllegra di Paola è davvero notevole), una piccola sala proiezione per il cineclub che Joona propone ogni tanto, una palestrina dove Maricri tiene lezioni individuali di Movimento Consapevole, un ufficio con un po’ di tecnologia, un piccolo giardino dove coltivare le erbe aromatiche, un caminetto (con annessi divano e poltrone per i nostri “tè chiacchierati”), e infine un delizioso microappartamento dove soggiorna mia figlia Lumi quando rientra in Italia o qualche amico in visita.

Non gli manca dunque nulla per essere un ottimo “luogo del corpo”, immerso in un ambiente dove la natura ha ancora un certo predominio vibratorio sulla nostra realtà umana. Qui “comandano gli alberi”, alberi secolari, meravigliosi, mantenuti con cura da bravi giardinieri all’interno dei parchi delle quattro ville storiche di questa zona. E nella bella stagione le nostre giornate sono allietate, fin dal risveglio mattutino, dagli uccellini che li abitano.

Tutto questo però non sarebbe sufficiente a giustificare questo nome al tempo stesso umile e importante, la Fucina, che evoca la forgia, il ferro lavorato con il fuoco, temprato, adattato alle necessità, l’officina dove si lavora, si “officia”.
Sì, qui si lavora.
Non solo con il corpo, ma anche con l’anima, sull’anima e per l’anima.
Poiché essa va forgiata, affinché possa accogliere lo Spirito.
Va temprata, in modo che resista ai temporali delle emozioni, ai venti delle paranoie collettive, alle pastoie delle paure sotterranee e striscianti.
Va adattata – rapidamente ed elasticamente – alle necessità del “tempo che muta”, i tempi che stiamo vivendo.

In questa casa noi quattro cerchiamo di mettere in pratica, tutte le volte che possiamo, i princìpi che avete trovato espressi nei vari articoli di questo blog, e che hanno ispirato la composizione del libro.
Lo facciamo nei rapporti tra noi, nell’esame dei vari aspetti della nostra vita personale, nelle sfide – interiori ed esteriori – che talvolta la nostra esistenza ci pone davanti. Lo facciamo a volte singolarmente e a volte insieme, con sincerità, trasparenza, soprattutto fiducia.
In questa casa lo stato di solitudine e quello di comunità si intrecciano armonicamente, la responsabilità verso se stessi e quella verso gli altri cercano ogni giorno il loro giusto rapporto e la migliore espressione.
La Fucina è dunque (anche) un “luogo dell’anima”, dove la cura di sé è strettamente collegata alla ricerca del Sé, quella parte di noi stessi che ci accomuna tutti, che vibra nel profondo di ciascuno, che ha solo bisogno di occasioni per entrare in risonanza con un altro Sé in un altro essere umano.

Un progetto di questo tipo era nato, nel nostro pensiero, circa trent’anni fa, poi le vicende della vita avevano preso il sopravvento, i quattro si erano dispersi e il sogno era andato … in soffitta. Anche se nella pratica di vita quotidiana un certo approccio all’esistenza – fondamento di quel progetto – non è (quasi) mai stato dimenticato da nessuno dei quattro.
Il tempo ha dimostrato che aver tenuto vivo (anche se in “soffitta”, nella sfera del pensiero astratto) questo anelito è stato essenziale, poiché circa tre anni fa si è presentata l’occasione per dargli concretezza e – passo dopo passo – ora è divenuto una piccola ma solida realtà.

La Fucina è una parte determinante e vitale di Esoterico Quotidiano, poiché tutto quello che viene comunicato qui, in queste righe e sulle pagine del libro, è frutto di un’esperienza diretta.
E questo è davvero molto, molto importante!

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