Com'è nato il libro

Un po’ di tempo fa riflettevo insieme a una mia amica su come molti incontri tra persone di per sé piuttosto interessanti sfociassero in conversazioni che di interessante avevano molto poco.
«Non si sa perché, ma si finisce per parlare sempre delle stesse cose, il tempo e la pioggia, il governo, i soldi che non sono mai abbastanza, e dove andresti in vacanza …
Non c’è qualcosa di più … non so … profondo, individuale, direi intimo, qualcosa che abbia a che vedere con il nostro specifico e personale modo di vivere? Qualcosa in cui ciascuno di noi abbia occasione di mostrare chi è veramente, che posizione ha verso i grandi temi dell’esistenza. E anche verso i piccoli temi, tutte le questioni in cui la nostra coscienza può attivarsi e recitare un ruolo centrale …».

Cominciammo a chiederci quali potevano essere questi temi, convinti che non erano poi molti, ma la lista cominciò ad allungarsi, e allungarsi, e poi c’è anche questo, e poi potremmo parlare di quello, e quell’altro non lo si tratta mai perché altrimenti dovresti svelare cose che in genere preferisci tenere segrete, e quello è un tabù, e su questo termine c’è confusione, di quell’altro si è perso il significato …
Alla fine uscirono 144 parole, un po’ troppe per metterle su un foglio solo, come avevamo pensato all’inizio.
«Potremmo scriverle su dei cartoncini e poi farli estrarre dalle persone alle cene e alle feste! Chissà, potrebbero diventare loro i temi intorno a cui far girare la conversazione. Ciascuno potrebbe – se vuole, in piena libertà – esprimere cosa gli ispira quella cartina, e gli altri potrebbero aggiungere il loro punto di vista …».

Nacquero così le “cartine”, 144 cartoncini con 144 argomenti che richiedevano, per essere commentati, un intervento attivo della coscienza.
Da allora è passato poco più di un anno, le abbiamo usate in parecchie occasioni, ciascuno a casa propria e con i propri amici, e abbiamo constatato ambedue il prodursi di una piccola magia: la cartina che ciascuno estrae dal mazzo ha sempre qualcosa a che vedere con il suo stato di coscienza e/o di vita del momento.
Una cosa ancora più interessante è che le situazioni sociali collettive sviluppatesi in tutte quelle occasioni non sono state fonte di vero imbarazzo per nessuno, e hanno in genere lasciato qualcosa di arricchente per tutti i partecipanti. Individuale e collettivo si sono intrecciati con armonia.

Le 144 cartine

Il libro che ho scritto non riprende ovviamente tutti i temi presenti nelle “cartine”, ma nasce con lo stesso obiettivo: parliamo insieme di alcune delle cose che contano davvero nella vita. Gli argomenti dove la nostra coscienza deve per forza intervenire e – se possibile – evolvere, trasformarsi, emanciparsi da credenze, condizionamenti, superficialità.
Sono dialoghi, piccole storie, riflessioni, commenti a pensieri di qualche grande e piccolo autore, passato o contemporaneo, tutte cose che cercano di mostrare una prospettiva diversa da quella generalmente proposta dal pensiero comune, una prospettiva “esoterica”.

E ora, per concludere questa presentazione, prendo a prestito e interpreto alcune parole di un grande saggio del secolo scorso, Jiddu Krishnamurti, e ve le porgo come augurio di “Buon viaggio!”:
«Faremo insieme un viaggio di scoperta in ambiti poco frequentati del nostro essere.
Per intraprendere un viaggio del genere bisogna portare poche cose con sé; non possiamo essere appesantiti da opinioni, pregiudizi e conclusioni, tutto quel vecchio bagaglio che l’umanità ha messo insieme negli ultimi duemila anni e più.
Mettete da parte quello che avete sempre pensato della vita e di voi stessi; cominceremo come se non sapessimo niente».

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