Nel conoscersi

Qualche giorno fa la mia amica Angelica Querin ha pubblicato sul libro delle facce questo post molto particolare.

Se vuoi conoscere qualcuno non chiedergli di raccontarti i fatti della sua esistenza, quel copione lo recita da migliaia di spettacoli e non c’è più nulla di vitale tra quelle righe.
Chiedigli quali sono le tre cose belle, ogni giorno diverse, del suo quotidiano.
Cosa farebbe se avesse la lampada di Aladino e potesse ottenere ciò che vuole senza limiti di possibilità.
E cosa se avesse davanti solo tre mesi di vita.
Per cosa è corruttibile e disposto a barattare la sua Anima.
Per cosa darebbe la vita senza l’esitazione di un battito d’ali.
Qual è il film e la canzone che non smette di stupire le sue lacrime.
Come tratta il suo nemico quando lo vince. E se arma di più la sua mano la fragilità o la ferocia.
Se vorrebbe tornare bambino o avere la saggezza eterna.
Qual è il suo evento a.c./d.c. che ha determinato un’altra misurazione del tempo.
Quando ha visto due lune nel cielo.
Se ha perdonato i suoi genitori e cosa non riuscirà a perdonare.
Qual è l’ultimo strato di vestiti che non riesce a togliersi.
Quali messaggi gli arrivano nei sogni.
Chiedetegli insomma una narrazione di sé che non sia già scritta.

Interessante, vero?!
Non siamo abituati a rapportarci con gli altri in modo così diretto, e già questo dovrebbe farci riflettere sull’oggettiva validità – o sulla superficialità – delle relazioni che intessiamo con i nostri simili. Ma ho provato a rivolgere le stesse domande a me stesso, e mi sono accorto che le risposte non uscivano facile facile.
Al di là di tutto, mi è apparso chiaramente come anche io, che pure metto impegno per vivere con coscienza e consapevolezza nel presente di ogni momento, ho un po’ lasciato da parte alcune istanze profonde del mio essere.

Ogni domanda di Angelica mi apre un mondo da esplorare:

  • Tre cose belle ogni giorno … a volte non sono abbastanza sveglio da vederle, tutto preso nei meccanismi del mio abituale approccio alla vita. Posso fare meglio, sicuramente.
  • Tre desideri per la lampada di Aladino: ci devo pensare, non sono immediati (già questo mi pare una discreta anomalia) … e se poi il genio della lampada fosse dentro di me? Impegnativo!
  • Viviamo talmente inconsapevoli della morte, come se non dovessimo morire mai, che una scadenza così secca porta a galla cosa è realmente fondamentale nel presente. Rivelatore.
  • Sono ancora corruttibile? Poiché mi sono lasciato corrompere, nel corso della vita, delle mie innumerevoli vite, sono stato Faust più volte. Lo sono ancora?
  • Non solo per cosa, ma … sarei davvero in grado di dare la mia vita senza pensarci su neppure un attimo? Esiste in me un anelito che inneschi un gesto così assoluto? Qualcosa mi appare, ma penso che solo una situazione reale possa rispondere veramente.
  • Sono avaro di lacrime, da alcuni anni. Ma “Vince chi molla” di Niccolò Fabi e la parabola del professor Keating de “L’attimo fuggente” mi hanno sicuramente toccato nel profondo.
  • Tratto bene i nemici quando vinco, con onore, senza infierire. Ma non posso dire di aver esaurito la ferocia nel combattere. Purtroppo.
  • Sento presente in me, ancora, l’innocenza del bambino. E ogni tanto sfioro il piano dove soggiorna la saggezza eterna. La seconda fa da scudo alla prima, la protegge dalla barbarie che incontro (quasi) ogni giorno.
  • Ci sono stati parecchi “prima e dopo” nella mia esistenza, mi sembra di aver vissuto più vite in una, come il susseguirsi di varie incarnazioni. Ma indubbiamente c’è un momento preciso che non scorderò mai.
  • Due lune in cielo … non le ho mai viste, fisicamente. Ma se le considero come due personaggi femminili nel mio anelito sentimentale, allora sì, le ho viste.
  • Ho perdonato i miei genitori? Consciamente sì, ma non posso garantire di ciò che sta sotto la linea di galleggiamento della mia coscienza. Era gente normale, con i propri limiti, hanno fatto come potevano. Se ancora qualcosa mi affligge oggi, è perché non devo essere maturato del tutto.
  • Ho fatto nudismo in gioventù, ma vi sono aspetti di me che condivido con pochissime persone al mondo. In fondo ho una forma di pudore che resiste.
  • Non ricevo messaggi diretti dai sogni, ma certi giorni mi sveglio con delle ispirazioni, che immagino mi siano arrivate in sogno. Funzionano sempre.

Mi sembra un buon test, per conoscere noi stessi e conoscersi l’un l’altro, se trovate qualche amico sincero e coraggioso che voglia “stare al gioco”. A partire dalle risposte che vi saliranno alla coscienza si apriranno nuove domande, più profonde e (probabilmente) ancora più interessanti …
Buona estate, amici ed amiche entronauti!

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