Insieme

C’è stato un tempo in cui non si poteva fare a meno di me, la candela! Ma ormai mi filano soltanto gli innamorati, per loro sì che ho ancora un valore!
Nelle serate in cui i sentimenti e le passioni si mettono al centro della scena e dettano i tempi della danza, il mio stoppino viene acceso e una luce tremolante e soffusa accompagna i loro sguardi, i loro abbracci, i loro sogni … Eh sì, loro hanno ancora bisogno di me!

Voi invece state tutto il tempo sotto la luce elettrica, immobile, fredda, a volte addirittura gelida.
Certo, quando un temporale, un piccolo corto circuito o qualche altro accidente vi priva della vostra “indispensabile” corrente elettrica, di colpo vi rendete conto che non sapete più dove mi avete messo! Allora correte a frugare nei cassetti, mi chiamate, mi implorate «Dove sei? Dove sei?», perché avete tanto bisogno di me …
Poi, quando finalmente qualcuno di voi mi trova e riesce ad accendermi, ecco che il terrificante buio in cui siete caduti si apre, si riscalda nella mia luce, tremula e discreta. Allora andate di stanza in stanza, lasciandovi l’oscurità alle spalle …
I più fortunati tra voi trovano anche le mie sorelle, le avvicinano alla mia fiammella, una accende l’altra e la luce si propaga intorno a voi, rischiarando tutte le stanze.
Ma ormai mi sono rassegnata, eh! Che posso farci se la vita moderna ha così poco spazio per me …

Un tempo … ricordo … il mio problema non era quello di essere dimenticata, trascurata, ma un altro: finché stavo al riparo, protetta in una casa, la mia fiamma brillava tranquilla, serena, ma se mi portavano fuori e si alzava un alito di vento … wooshhh … ecco che mi spegnevo! Niente da fare, non c’era verso, la fiamma non reggeva il vento! Quante volte mi sono spenta al primo soffio d’aria …

Sembrava un problema senza soluzioni, tanto che per lungo tempo non ho più osato uscire di casa. Ma una sera, mentre ero alla finestra, ho visto dei ragazzi nel giardino che avevano acceso un falò per illuminare la loro festa.
C’era abbastanza vento quel giorno, tanto che io non mi sarei mai azzardata a uscire, ma … il falò non sembrava soffrirne. Anzi, avrei detto che, invece di spegnere il fuoco, il vento lo attizzava!
Questo fatto mi ha spinto a riflettere: come mai lo stesso vento che avrebbe soffocato una piccola fiammella alimentava invece una grande fiamma? Il giorno dopo ho sentito delle persone in casa che raccontavano di aver addirittura fatto una certa fatica a tenere il falò sotto controllo …

Allora ho compreso: se unisco la mia fiamma ad altre, posso andare fuori, nel mondo, senza paura di spegnermi!
Mentre pensavo questo, qualcuno in casa ha aperto un libro di poesie, di un autore turco, credo, e ha letto

Se io non brucio,
se tu non ardi,
se tutti noi non prendiamo fuoco,
come faranno le tenebre a divenire Luce?

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