2023, si cambia

Ricordate ancora quando vi è accaduto di salire su una giostra con un po’ di timore, chiedendovi se l’avventura che stavate per vivere non fosse magari troppo emozionante per il vostro stato d’animo del momento?
Ebbene, pare che ci siamo: vi sono forti indizi che la giostra della vita abbia preparato per noi tutti un nuovo giro, un’avventura che sarà – questa certamente sì – davvero emozionante. Solo che non ci troviamo più all’interno del mondo ludico dei carrozzoni ambulanti, non possiamo scegliere su quale giostra salire, né quando salire, e non possiamo nemmeno scendere quando ci pare.
La Terra ci stupirà (molto probabilmente) con effetti speciali, che faranno sembrare le baruffe tra gli esseri umani – dalle guerre tra nazioni alle discussioni nel traffico, passando per gli scontri tra i tifosi, assemblee di condominio sanguinose e altre (tristi) amenità assortite – quello che sono, cioè una stupida follia.

Siamo pronti?
Abbiamo studiato a sufficienza le nuove materie che questo millennio ha proposto fin dal suo inizio? Frequentiamo con dedizione e profitto quel corso di studi – per ora ancora sperimentale – che va sotto il nome di “Cura armonica dell’ambiente”? E non stiamo parlando (solo) di ecologia …
In effetti, da un lato è vero che le tante suggestioni della società moderna (un vero e proprio diluvio di informazioni) ci spingono senza sosta verso un isolamento esistenziale, invadendo il nostro spazio e il nostro tempo. Ma l’esame di ammissione a tale corso di studi comporta la consapevolezza del nostro “essere parte” di tutta una serie di insiemi (famiglia, ambiente di lavoro, nazione, popolo, umanità, pianeta) e la radicale rinuncia a riferire sempre a sé stessi ogni accadimento della vita.
Si tratta in sostanza di passare dall’illusione tolemaica alla visione copernicana del mondo e delle leggi che lo regolano e lo custodiscono, applicando questa nuova prospettiva (che per la verità ha oltre cinquecento anni!) alla nostra vita quotidiana.
Perché la Terra – questo straordinario Essere Vivente che si è un tantino stufato dei nostri capricci infantili – parlerà solo con gli studenti di tale corso di studi, o meglio, parlerà in una lingua che solo tali studenti riusciranno a comprendere.

E cosa dirà?
Ah, saperlo!
Però … qualcosa di fondamentale ci unisce alla Terra (c’è un legame tra il nostro interno e il suo interno), e ciò che pulsa nelle nostre profondità – e richiede la nostra attenzione – ha sicuramente a che vedere con ciò il nostro pianeta-madre si accinge a manifestare.
Dunque, se osserviamo con obiettività cosa sta accadendo da un po’ di tempo dentro di noi, ecco che qualche elemento emerge dalla nebbia e ci permette di fare un passo – forse piccolo, ma nondimeno importante – nella preparazione a ciò che verrà.

Quando pensiamo a noi stessi come vorremmo essere (e non come siamo in realtà), cosa appare? Quali valori emergono e chiedono spazio? Quali parti di noi sentiamo ormai prive di significato e funzione? Sono queste due essenziali domande che guidano qualsiasi processo di trasformazione: cosa va eliminato e cosa rinforzato?
La Terra non farà altrimenti, poiché anch’essa ha necessità di trasformare la propria esistenza complessiva, cioè quella di tutto l’insieme – territorio, natura ed esseri umani – di cui è composta.
E se noi saremo in grado di vibrare sulla stessa lunghezza d’onda di questo processo di trasformazione, ci troveremo dalla parte giusta al momento opportuno.
Come dicevamo un anno fa (vedi “Che anno sarà”), occorre perciò fare spazio nella nostra vita, e un’antica tradizione delle comunità rurali – di cui parlava Mimmo Tringale in un bell’editoriale della rivista Terra Nuova – può venirci a ispirare: facciamo un bel falò di fine anno con tutte quelle cose della nostra vita che avevano (forse) una funzione e non ce l’hanno più, e mettiamoci anche dentro tutto ciò che non siamo sicuri sia veramente “nostro” e che potrebbe essere un bisogno indotto dall’esterno.
Vedremo allora emergere in noi ciò che veramente è importante, forse addirittura essenziale, per affrontare senza (eccessivi) timori i cambiamenti che il 2023 porterà inevitabilmente con sé.

Buon anno, amici e amiche!

Scrivimi cosa ne pensi