I temi del nuovo libro
Per raccontare la genesi del “Vademecum per Entronauti” mi sembra importante fare un passo indietro, tornando un attimo alla pubblicazione di “Esoterico Quotidiano”.
EQ nacque quasi per gioco, nella confluenza di vari elementi.
C’era alla base il mio piacere di scrivere, che si era fino ad allora manifestato solo in una serie di conferenze e di interventi a carattere prettamente spirituale.
Non avevo mai scritto un vero libro, articolato, con svariate tematiche da sviluppare nei dettagli, e la sfida mi sembrò interessante e formativa.
Avevo parecchio materiale a disposizione, poiché la mia esistenza è stata abbastanza densa di eventi, storie, persone, che hanno tutte contribuito a trasformare il mio vivere. Quale migliore occasione per rendere loro onore?
Il titolo mi venne in mente improvvisamente in un giorno un po’ magico, intorno al mio sessantasettesimo compleanno, anche se in fondo io ho sempre vissuto così, cercando nel quotidiano il lato esoterico-interiore.
E poi, fattore ultimo ma non meno importante, era l’occasione di lavorare insieme ai miei quattro figli e figlie, in una sorta di “impresa familiare” che trova in genere pochi riscontri al di fuori del business.
Poi venne questo blog, frutto della spinta (e dell’allestimento) dei quattro ragazzi, e lo scrivere “a tema” divenne una pratica costante, non proprio quotidiana ma … quasi.
Articolo dopo articolo, a un certo punto mi resi conto che il mio percorso interiore stava mostrandosi in piena luce, e che forse ero in grado di tracciarne alcune linee – di presupposto e di sviluppo – valide per tutti.
“Vademecum per Entronauti” è nato così.
Di cosa parla questo nuovo libro?
Attraverso alcuni aneddoti della mia vita personale racconto del perché, dentro alcuni di noi, a un certo punto della vita nasce l’esigenza di intraprendere un viaggio verso l’interiore.
È il debutto sulla scena (del mondo) dell’“entronauta”, un essere umano – uomo o donna che sia, senza distinzione – dedito a un avventuroso viaggio alla scoperta dei propri continenti interiori.
Il libro traccia una prima sommaria mappa della loro geografia, che è diversa per ciascuno di noi ma presenta degli elementi comuni, o perlomeno simili.
Racconta della nostalgia per una condizione ideale, motore primo del viaggio, di quale equipaggiamento di base è necessario, dove si dipana il percorso, come affrontare ostacoli e trappole.
Lancia uno sguardo su cosa costituisce la nostra identità, su quale parte di noi attraversa il tempo e su cosa è invece destinato a evaporare dopo una breve esistenza.
Mostra come arrivare a percepire la realtà vera, le “cose come sono”, utilizzando il mondo non solo come ambito vitale, ma come specchio e area di intervento.
Vi è anche un capitolo – vi avviso, piuttosto scomodo – dedicato all’avversario (nostro e dell’umanità nel suo insieme), ad alcune delle sue principali strategie e alla sua funzione.
E in conclusione potrete trovare una riflessione su come, in tutti i viaggi (compreso questo), si parta a volte con un certo obiettivo ma poi questo muti, si amplifichi, accolga nuove motivazioni e nuovi fini.
Ecco, di questo si parla nel Vademecum, tranquillamente ma con profondità.
Dato che vorrei davvero fosse una sorta di manuale operativo, alla fine di ogni capitolo troverete una pagina non scritta dove segnare eventuali appunti, riflessioni, perplessità del momento.
E al fondo del libro ho messo a vostra disposizione una piccola “esercitazione” pratica.
Ma non voglio svelare troppo, manca poco ormai: verso la metà di marzo il libro dovrebbe essere disponibile per l’acquisto.