La grande famiglia

La prima volta che ho osservato “La grande famille”, un famoso quadro di Renè Magritte, sono stato subito colpito e affascinato, ma non riuscivo a comprendere perché l’avesse intitolato così.

Di quale famiglia stava parlando? Quale filo lega tra loro un cielo plumbeo e minaccioso, appena rischiarato da un chiarore lontano, un mare grigio, tempestoso e inospitale, e un uccello in volo che apre su uno scenario completamente “altro”?
E perché “famiglia”? Quale famiglia? E ancora, perché una “grande famiglia”?

Passarono anni e molta “acqua sotto i ponti”, come si dice, la vita mi educò, mi formò, e poi un giorno qualcosa emerse in me, una possibile spiegazione.

C’è un mondo grigio, cupo, tetro, agitato costantemente dal ribollire di eventi tristi e minacciosi, dove la luce è solo una speranza lontana.
E poi c’è una colomba in volo che mostra un’altra realtà, un altro mondo, un’altra dimensione delle cose, luminosa, serena.
Nulla sembra accomunare le due dimensioni, se non la colomba in volo, il punto di snodo, la finestra sull’altra realtà.

La grande famille - Magritte

Alcuni di noi, esseri umani immersi in questo grigiore, che vagano come alla deriva su di un mare agitato e inospitale, percepiscono dentro di sé che quest’altra realtà esiste, che non è una fantasia, un delirio dell’immaginazione. Un posto dove “sentirsi a casa”, dove aprirsi e rifiatare, dove … volare.
E allora cercano … domandano … indagano …

La Grande Famiglia è – per me – l’insieme di tutti questi “alcuni”, sparsi in tutto il mondo, appartenenti a tutte le etnie, a tutte le età, a tutte le confessioni … Una stirpe di esseri umani del tutto trasversale.
Sono quelli che si pongono le domande essenziali. Quelli che intuiscono nel loro cuore la verità di ciò che diceva Ermete Trismegisto più di duemila anni fa:
“Di tutto il creato, l’uomo (e la donna, ovviamente) è l’unico essere duplice: mortale secondo la sua corporeità, immortale secondo la sua essenza”.

Questa “essenza” è quanto di più nobile possediamo. Si dice che sia la radice stessa della nostra vita, e anche il suo fine.

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